Laboratorio AccA a Roma.

Bollani, Koverech, Masia, Schiavon, Tonarini.
Palazzo della Cancelleria.
Una inaugurazione di prestigio per un evento indimenticabile.

A cura della redazione

Una giornata speciale in un luogo speciale. Definirla diversamente sarebbe omettere le qualità che gli intervenuti alla inaugurazione di Laboratorio Acca a Roma, la mostra a Palazzo della Cancelleria, nel cuore della Roma rinascimentale, hanno apprezzato lo scorso 21 giugno.
Giornata di mercoledì calda ed affollata di turisti per la Città Eterna, ma presenze graditissime quelle degli amici che hanno visto da vicino opere di cinque degli artisti di Laboratorio Acca, la rubrica televisiva che va in onda tutte le domeniche sera dalle 21 su Arte Investimenti Tv, impegnati in cinque personali nei solenni e sontuosi saloni di uno dei più bei palazzi storici italiani. All’ingresso, nel cortile disegnato da Bramante, l’accoglienza dei banchi assaggio di Casale del Giglio, azienda vinicola laziale dalle alte tradizioni, e di Carlucci Food, produttori di ottimo olio EVO monocultivar Peranzana e di liquori apprezzatissimi.
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L’ingresso alle sale vedeva le opere di Piero Masia a scaldare l’atmosfera, coi suoi lampi di colore nella costruzione astrattista e geometrica e i motti latini che sono diventati protagonisti di un suo ultimo ciclo, in cui le singole lettere si intersecano a trovare pretesti per l’incroci di segni, colori e linee. Un concerto di tinte che ha dato il miglior benvenuto alla gente accorsa al meraviglioso Palazzo. Salendo le scale, in progressione nelle altre sale, Tonarini, Schiavon, Koverech e Bollani. Ognuno col suo singolare ed ormai riconoscibilissimo modo di fare pittura. Le austere mura del Palazzo, i suoi affreschi, una corretta e garbata illuminazione hanno permesso agli ospiti, che nel fine settimana successivo sono stati in molti a visitare la mostra, di godersi le mille declinazioni del concetto di figura interpretato da Francesco Tonarini. Con slancio da geniaccio (così lo chiamano i due presentatori di Laboratorio Acca) ha esibito anche delle rivisitazioni ed interpretazioni del disegno michelangiolesco, oltre alla sua sbalorditiva capacità di farci scendere nell’animo dei suoi volti, siano essi tracciati sulla carta con china o matita, o siano espressi sulle uniche due tele esposte. Talento e grazia in salsa di alta sensibilità. Aleardo Koverech, che giocava in casa, ha attirato l’attenzione non solo con quelle visioni urbane di una Roma che non perde mai il suo smalto antico e glorioso nemmeno in tempi di semafori, segnali stradali, automobili e motociclette, ma anche con paesaggi rivisitati in tinte assolute e addirittura con un inedito informale molto elegante, a conferma di una elegante vena creativa inesauribile. Alessio Schiavon, ormai per tutti “Alessio de’ Fiori” ha presentato le sue ultime creazioni, arricchite da resine ed altre elaborazioni, svettando con un paio di opere dalle grandi dimensioni in cui la gentilezza proverbiale del mondo dei fiori sembra prendere il campo intero della visione, dandoci l’idea di un campo fiorito spettinato dal vento. Maturazione di concetti in fieri da anni. Si giungeva alla sala delle innovazioni con le opere di Bollani, anche di grande dimensione, in cui il concetto di “fotoquadro” era più che evidente: cattura di un’immagine che arriva dalla tivù, elaborazione più da pittore che da fotografo, con ampio spazio a sfumature, sovrapposizioni di colori e individuazione delle forme, per risultare alla fine un elaborato di tempi moderni figlio di concetti antichi. Un valido riassunto di modi creativi diversi e pieni di contenuti.

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La mostra è stata un esempio pregnante sia delle attività dei singoli artisti, presenti alla inaugurazione, sia del lavoro di promozione e diffusione che Laboratorio Acca fa da ormai quasi quattro anni. “…Sentivamo il dovere di avvicinare le opere alla gente che le vede in televisione, ma dovevamo farlo in grande stile, Palazzo della Cancelleria è insuperabile…” riassume Roberto Sparaci, che con Giorgio Barassi e la attiva partecipazione di Marina Sonzini ha curato la bella mostra romana. Mostra si, ma soprattutto mostra illustrata ai presenti con l’aplomb e la competenza di Francesco Boni, per tutti “Franco”, decano dei presentatori di arte in tv, inossidabile divulgatore ed attento illustratore dell’evento. Nella Sala dei Cento Giorni, così chiamata perché Giorgio Vasari si vantava di averla affrescata tutta in poco più di tre mesi, Boni ha calamitato da par suo l’attenzione parlando non solo dei Cinque di Laboratorio Acca, ma anche di finanza e arte, di speranza di confronto fra artisti, della Roma del Rinascimento, di arte in televisione (...chi potrebbe farlo meglio di lui?) della sua bella Roma degli anni Cinquanta e della “fame di arte” che, nonostante tutto, è presente nella dotazione genetica degli italiani e va alimentata con sfide di livello, in grado di esaltare la pittura nei luoghi più congeniali ad esporla. Un intervento applauditissimo a ben ragione.
Supportata da Renewable Consulting, dinamica e prestigiosa azienda impegnata nel campo delle energie rinnovabili (presente Rossella Valente in rappresentanza del CEO Roberto, suo padre) Laboratorio Acca a Roma ha segnato un passo importante nella storia del progetto che si occupa di divulgare e diffondere l’attività di artisti meritevoli, per niente “esordienti” o “emergenti” ma solo, magari, fino a qualche tempo fa meno noti di quanto non lo siano oggi, grazie anche ad iniziative di qualità. I vertici di Renewable Consulting, dopotutto, tengono ad una immagine che sia proiettata nel futuro, in grado si sostenere le sfide a venire, e in una frase di Caravaggio hanno riassunto il senso del loro prezioso intervento in questa bella occasione: Quando non c’è energia non c’è colore, non c’è forma, non c’è vita.

Senza cancelleris 1

Presenti anche altri componenti del gruppo di artisti di Laboratorio Acca come Anna Maria Tani e Davide De Luca, venuti ad incoraggiare i colleghi ed a complimentarsi con loro. Si è visto lo spirito di squadra che anima artisti diversi e pronti alle avventure che il mondo dell’arte può proporre.
“...Ora dobbiamo pensare ad un altro appuntamento qui alla Cancelleria. Il posto è superlativo. Gli artisti bravi lo meritano. La gente intervenuta ha sfidato il caldo ed è visibilmente soddisfatta, dobbiamo ringraziarli lavorando ancora meglio…”. Giorgio Barassi, che con Sparaci conduce la rubrica della domenica sera in tivù, pensa alle prossime tappe. Spazio dunque ad eventi di qualità, con Blue Star International ed Acca International che possono dirsi soddisfatte di aver piantato una bandierina nella storia, esponendo il talento di cinque degli artisti della “squadra” di Laboratorio Acca in un luogo imponente, ricco di storia e di grande Arte.