Gabriella Castagna

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"IL GIOCATORE DI SCACCHI, poesia p. 47"



La poetessa Gabriella Castagna è autrice del libro “NELLE PIEGHE DELL’ANIMA”, distribuito online da Feltrinelli Store, Mondadori Store, Amazon e www.libreriauniversitaria.it.
Oppure ordinandolo nelle rispettive librerie.
Prima di parlare del libro un breve accenno bibliografico. è docente di Italiano e Storia presso un Istituto Turistico Superiore. Ha studiato Lingua e Letteratura Italiana all’Università di Roma “La Sapienza”; teatro con Antonello Riva, figlio del celebre Mario, Diana Dei, Patrick Rossi Gastaldi e Michele Mirabella. Dando il suo contributo all’Istituto di Studi Pirandelliani, casa romana del famoso drammaturgo, ha pubblicato sulla loro rivista “ARIEL”, edita da Bulzoni, saggi di critica letteraria e voci sull’ ”Enciclopedia della Stampa Periodica Teatrale”, curata sempre dall’Istituto e stampata dallo stesso editore. Partecipando a Convegni Letterari Universitari per l’AIPI (Associazione Professori d’Italiano) ha pubblicato sugli “Atti” i suoi interventi e, per loro, ha curato alcune novelle di Ugo Betti in una edizione critica. Due articoli, inoltre, sono apparsi su riviste universitarie americane: “FORUM ITALICUM” e “L’ANELLO CHE NON TIENE”. In questi giorni due nuove poesie sono uscite sulla rivista “TRACCIATI D’ARTE” con argomento: “La Fioritura”. Di prossima pubblicazione cinque nuove poesie, selezionate dalla Giuria dell’editore Aletti (tra cui lo stesso Giuseppe Aletti, Alessandro Quasimodo e Hafez Haidar), che appariranno rispettivamente in cinque loro antologie.
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"LE MIE SORELLE, poesia p. 60"




Ma tornando al libro, frutto di tre anni di lavoro, l’autrice vi ha impresso emozioni, sentimenti e ricordi della sua vita. Non solo, ha voluto anche ampliare il discorso a sezioni umanitarie, naturali e storiche. Il fatto di essere una insegnante ha senz’altro emozionato le sue poesie, partendo dal punto di vista che la cultura è l’elemento fondamentale, a suo avviso, per ritrovare la strada della felicità.
Il libro si schiude in dieci sezioni, ognuna delle quali racchiude circa cinque pensieri poetici, che si snodano su punti comuni come refrain di diversi toni. Nelle prime sezioni la lezione ermetica ha inseguito il suo scritto, con poesie brevi ma intense. I ricordi, la guerra, gli aiuti umanitari hanno mosso il fiume di parole che dettava la sua mano nello scrivere, con poesie più lunghe ed articolate.
I pensieri poetici quivi presentati rappresentano importanti momenti della storia del libro. “IL TEMPO RITROVATO” è il la della raccolta poetica.
“A MIO PADRE” ritrae un mondo sconfitto dalle Guerre Mondiali.
“LONTANO” vuol essere un grido di speranza .
“PRENDIMI CON TE” una anafora disperata iniziata come un’invocazione alla morte, ma trasformata poi in un abbraccio d’amore.

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"I MIEI NIPOTI, poesia p. 61"




A MIO PADRE
Padre, ho visto i tuoi occhi
Impressi di immagini
Racchiusi nel vento.
Un dolore nascosto
Racchiuso nel vento.
Tu eri lì, testimone muto
Di un atroce dolore
Che la terra nasconde.
Una guerra sconfitta
Dal dolore materno
Dei suoi figli partiti,
Partiti al fronte di una
Guerra lontana

LONTANO
In un angolo di mondo
ho trovato il tuo sorriso,
bimbo sperduto
nel silenzio della notte.

Un aiuto umaitario,
proveniente da molto lontano,
ti ha aiutato a salvare
la tua vita disperata.

Non sei più uno sconosciuto,
ma un piccolo uomo
con un futuro migliore.

Stringi tra le tue piccole mani
il tuo aiuto arrivato
da un mondo così lontano.


PRENDIMI CON TE
Prendimi con te,
nel tuo abbraccio infinito
in un sapore lontano
che tepore riporta
alla primordiale rinascita
all’infanzia sparita.
Prendimi con te,
dividiamo il nostro presente
in una vita congiunta
dall’odore profondo
di una mattina d’inverno.
Nel nostro destino c’è solo un domani,
congiunto a noi due
per un eterno risveglio
rinato nel tempo,
tempesta in aumento.
Prendimi con te,
in una giornata d’inverno
per ridare calore
al nostro lento cammino
d’un futuro ormai certo
sotto il sole splendente.


IL TEMPO RITROVATO
Gocce di pioggia sul viso bagnato
Le sue lacrime nascoste tra le ciglia.
Un dolore represso per troppo tempo,
Anni rigati da un urlo lontano
Per un momento di grande distacco.
E poi il nulla in un tempo ritrovato
Tra le pagine di un diario gettato.
Buttato al vento per non ricordare.